Missione Bolivia

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Culla della biodiversità, ricca di ambienti naturali eterogenei che vanno dalle Ande fino alla foresta amazzonica, la Bolivia e i suoi abitanti sono pronti per stupirci.

Quel poco che in genere si conosce della Bolivia riguarda le sue caratteristiche peggiori: tra i  maggiori produttori di cocaina, eserciti privati al soldo dei commercianti di droga, guerriglia e colpi di stato, un’inflazione del 35.000 % annuo, il 70 % della popolazione costretta a vivere sotto la soglia di povertà nonostante ingenti risorse minerali come stagno, argento e gas.  Per scoprire invece i numerosi aspetti positivi di questa nazione, tra le più isolate del Sud America,  incuneata senza sbocchi al mare tra Cile, Perù, Brasile, Paraguay e Argentina, bisogna visitarla di persona, scoprendo come si tratti in realtà di uno dei paesi più pacifici, sicuri e accoglienti del continente.

La prima cosa a colpire è la grande variabilità ambientale e climatica, che spazia dalle cime della Cordigliera delle Ande ad oltre 6.000 metri di altezza, fino alle giungle tropicali, agli acquitrini e alle savane della regione amazzonica e del Pantanal, con ben un quinto del territorio protetto sotto forma di parchi e riserve naturali e una delle maggiori biodiversità del pianeta. La popolazione di questo Tibet americano è tra le più pure e incontaminate del continente e nelle vene dei due gruppi autoctoni scorre ancora sangue amerindo, così come all’epoca incaica risalgono molti usi e tradizioni degli indios, compresi i coloratissimi abiti di lana. Un paio di secoli fa la superficie della Bolivia era oltre il triplo dell’attuale, ma una serie sciagurata di guerre con i vicini ne ha ridotto di parecchio i confini, facendole perdere anche lo sbocco sul Pacifico.  Ad attirare i pochi turisti sono gli estremi habitat geografici e naturalistici, i siti archeologici incas e preincaici, le eleganti architetture coloniali e barocche di alcune città, le belle missioni gesuite che rimandano al film The Mission, i colorati mercati, le genuine feste popolari e le lagune d’alta quota abitate da colonie di fenicotteri rosa. La Bolivia vanta poi alcuni primati: la città più alta del mondo, Potosì a 4.100 m, la capitale più alta, La Paz a 3.627, lo skilift più alto a Chacaltaya, il condor andino come maggior rapace, la maggior foresta tropicale secca della terra, il Salar di Uyuni con centomila chilometri quadrati come maggior distesa di sale del mondo (incluso dalle prestigiose Rough Guides inglesi tra le 25 meraviglie del mondo) e anche il deserto salato più alto, contenente la metà delle riserve di litio del pianeta,  e il Titicaca al confine con il Perù, il lago sacro degli Inca, come lago navigabile più alto della terra.

L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi”  nel proprio catalogo “Alla scoperta dell’insolito” propone in Bolivia un originale itinerario di 17 giorni che si sviluppa dalle foreste tropicali del sud-est fino ai deserti salati e ai laghi andini. L’itinerario parte da Santa Cruz, raggiunta in volo dall’Italia, importante centro agricolo e maggior città della Bolivia, situata al punto di contatto tra la foresta pluviale amazzonica, gli altipiani centrali e le aride pianure del Chaco. Meritevoli di visita nei dintorni San Javez, la più antica delle missioni gesuite, la cui chiesa offre affreschi e altari decorati d’oro, e la cattedrale di Conception interamente di legno e protetta dall’Unesco. In volo ci si trasferisce a Sucre, negli altipiani centrali, elegante città coloniale con splendidi palazzi e chiese barocche anch’essa protetta dall’Unesco. Si parte quindi per Tarabuco, sede del più bel mercato indio, per raggiungere in serata Potosì, la più alta città della terra a 4.100 m, che nel 1700 fu anche la città più ricca del sudamerica grazie alla presenza della maggior miniera d’argento, ricchezza che si riflette ancora oggi nei suoi edifici coloniali. Gli ultimi giorni trascorrono in pieno habitat andino tra laghi salati, lagune, cactus centenari e branchi di lama e vigogne a 4-4.500 m di quota in una delle regioni più remote e isolate del paese, visitando la stupenda Laguna Colorada color rosso vivo con i suoi fenicotteri rosa, altri laghi con fenicotteri andini, i monumenti funerari di una misteriosa civiltà preincaica, la maggior miniera d’argento del continente a San Cristobal e infine il Salar di Uyuni, il maggior deserto di sale al mondo, grande tre volte la Valle d’Aosta e con uno spessore da 2 a 10 m, che si rivela in tutta la sua maestosa bellezza e in un clima surreale. Infine si raggiunge La Paz, la più alta capitale del mondo, bella città andina dominata dal vulcano Illimani, per visitare il centro cerimoniale di Tiahuanaco, sito archeologico tra i più importanti del sudamerica risalente al 700 a.C.

Info: I Viaggi di Maurizio Levi – tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com

Partenze individuali settimanali da luglio a settembre e di gruppo il 5 agosto 2014 con voli di linea Lufthansa da Milano; la quota da 3.970 euro comprende voli, percorso in minibus e fuoristrada con guida italiana, alloggio in hotel e rifugi con mezza pensione in doppia.

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Ucraina mon amour

di Andrea Foschi

Sono stato in Ucraina qualche anno fa, prima dello scoppio di questo brutale conflitto tra l’est e l’ovest del paese.  Fu un viaggio dettato da pura curiosità per una terra che non conoscevo ma che in qualche modo mi attirava. Il mio aereo atterrò a Leopoli (Lvov), nell’ovest, in un aeroporto dal curioso stile neoclassico.

Un ricordo, il mio, che è anche un messaggio di speranza, fuori da ogni retorica, perché si possa presto tornare in quel paese con l’idea di fare semplicemente del turismo culturale.

Circondato da quartieri in stile sovietico non proprio ineccepibili stilisticamente (alti condomini di cemento), il centro della città è al contrario una vera perla di storia e di fine architettura (patrimonio mondiale Unesco), con un’atmosfera decisamente mitteleuropea. Leopoli, non lontana dal confine polacco, in qualche modo ricorda Cracovia, anche se non pochi sono i tratti distintivi. Da sempre rivaleggia con la capitale Kiev grazie alle sue tante attrazioni culturali: monumenti, teatri, musei,  gallerie d’arte e gli edifici storici di varie epoche.

Il centro della città è la piazza del  mercato, circondata da splendidi edifici rinascimentali tra cui la Cernaja Kamenica e la Casa Kornjaktaora, oggi museo storico.

Ricordo di essere salito sul punto più alto di Leopoli: la Collina del Castello (Zamkova Hora), per scattare le foto sulla città e comprenderne  la sua struttura urbanistica.

Ho a lungo camminato nell’ampia piazza Ploshcha Rynok una delle piazze meglio conservata di tutta l’Ucraina con palazzi tra lo stile barocco e quello rinascimentale. I ricchi mercanti locali infatti non esitarono a commissionare ai migliori artigiani e artisti dell’epoca la costruzione delle loro case. Un edificio conserva ancora il leone di San Marco: i mercanti e i diplomatici della Serenissima evidentemente anche qui hanno lasciato un segno.

Di fronte, all’angolo sud-occidentale della piazza si trova uno dei migliori edifici gotici della città, la  Cattedrale Cattolica Romana del XIV secolo. Al suo interno, la  Cappella Boyim contiene alcune delle più belle incisioni in pietra di Leopoli. Altri monumenti di pregio in città sono: la Cattedrale Armena, la Chiesa dei Bernardini e la Chiesa dei Gesuiti (di origine rinascimentale).

Non mi sono perso  il museo di arte ucraina, con icone dei secoli XIV-XVII e dipinti moderni, il museo nazionale e  il museo farmaceutico. Una delle attività principali di questa città fu infatti quella di produrre e commerciare medicinali: la prima farmacia, ancora visitabile, risale al 1879 e si trova a lato del  Museo Apteka che conserva esempi di attrezzature farmaceutiche antiche.

Ho visitato uno dei tanti mercati (Krakivsky) dove si assapora la tradizione e lo stile di vita ucraino in qualche modo ancora legato alle ancestrali tradizioni agricole. Tra i colori verdi e rosa delle pareti del mercato coperto ho faticosamente cercato di parlare con le tante babushke che vendono verdure in salamoia, patate, legumi, miele, fiori e pesce sotto sale.  Spesso la comunicazione si limitò ad uno sguardo ricambiato da un lieve accenno di sorriso.

Ma la storia di Leopoli non si può ignorare per comprendere lo spirito di questa citta. Fu fondata nel 1256 dal principe di  Halicz Daniele Romanovic, che le diede il nome del figlio Lev. Distrutta più volte da diverse invasioni, come quella dei mongoli, fu ricostruita dal re di Polonia che la annesse nel del 1349, la fortificò e le concesse ampia autonomia finanziaria.

Leopoli, da sempre centro dell’irredentismo nazionale, contesa da varie nazioni, è stato spesso un luogo di campi di battaglia e di sofferenze. Forse deriva proprio dal  passato tormentato il suo cosmopolitismo. Dopo essere stata invasa in tempi diversi da mongoli, austriaci, svedesi e tedeschi, nell’ultimo secolo i russi la presero per la prima volta nell’agosto 1914, nella prima battaglia di Leopoli, poi venne conquistata nel 1915 dall’esercito austriaco. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, dopo la guerra polacco-sovietica del 1920, la città venne poi assorbita dalla Polonia.

Leopoli è legata anche al triste ricorso della shoah. Prima della seconda guerra mondiale, la città possedeva la terza maggior popolazione ebraica di Polonia che raggiunse gli oltre 200.000 ebrei.  I tedeschi insieme ai collaborazionisti locali organizzarono dei massicci pogrom.

Durante il primo pogrom, durato quattro settimane, dalla fine di giugno al luglio del 1941, circa 4.000 ebrei vennero uccisi. Il 25 luglio di quell’anno venne effettuato un secondo pogrom, detto de “I giorni di Petliura“, a seguito dell’omicidio del leader ucraino Symon Petliur. Circa 2.000 ebrei persero la vita, in maggioranza uccisi in gruppi a colpi di arma da fuoco da civili collaborazionisti dopo essere stati costretti a marciare fino al cimitero ebraico o alla prigione di Lunecki.

I pogrom, le difficili condizioni nel ghetto e la deportazione verso i campi di sterminio, incluso il locale “campo di lavoro” di Janowski, portarono alla quasi completa distruzione della popolazione ebrea. Nel1944, quando i russi rientrarono in possesso di Leopoli, solo 250 ebrei erano ancora in vita. Il cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal è stato  dei più famosi sopravvissuti ebrei di Leopoli.

Dopo la guerra ci fu la lunga stagione nell’Urss. Il nazionalismo ucraino risorse alla fine degli anni ‘80 e dopo il crollo del muro di Berlino nell’agosto del 1991 l’Ucraina e Leopoli ottennero l’indipendenza.

L’attualità ci dice però che la storia tormentata di questa terra, purtroppo, non è finita qui…

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Viaggi fotografici

Per chi desidera abbinare la passione per la fotografia con il piacere di scoprirsi viaggiatore, Nital ha ideato i Nikon School Travel, che coniugano luoghi da sogno, assistenza fotografica in loco e occasioni per effettuare scatti e videoriprese irripetibili. In ogni viaggio proposto è presente come accompagnatore un fotografo professionista del Nikon Professional Services che saprà consigliare il miglior modo per utilizzare la propria attrezzatura.

Di seguito, il calendario dei viaggi previsti per il mese di maggio e giugno:

“I grandi parchi dell’ovest americano“, dal 12 al 28 maggio. Dopo il successo degli ultimi anni, Fabio Blanco e Carlo Pinasco ritorneranno negli Stati Uniti con un programma che fornisce ancora più occasioni per realizzare scatti suggestivi ed avvincenti ad alcuni dei paesaggi più spettacolari del sud-ovest degli Stati Uniti.
Si parte da Los Angeles e, seguendo la Route 66, si arriva al Grand Canyon, da qui si prosegue per l’Antelope Canyon, la Monument Valley, l’Archers National Park, il Canyonlands National Park, il Bryce Canyon, Las Vegas, la Death Valley, Yosemite National Park per poi terminare il viaggio a San Francisco.
Tutto il programma del workshop è studiato per avere la possibilità di fotografare i parchi nazionali con le luci dell’alba e del tramonto. Si avrà quindi l’opportunità di realizzare immagini nelle migliori condizioni di luce.

“Istanbul, Porta d’Oriente “, dal 30 maggio al 2 giugno. Affacciata sullo stretto del Bosforo, Istanbul è l’unica città al mondo che appartiene sia al continente europeo sia a quello asiatico. Da oltre 2000 anni accoglie persone con diversi usi, costumi e religioni e oggi più che mai vuole presentarsi come la città dove varie culture convivono pacificamente. Ambasciatrice della Turchia per arte, musica e costumi, Istanbul è un museo all’aperto, megalopoli frizzante, esotica e meravigliosa… tutta da fotografare in maniera indimenticabile in questo workshop del fotografo Franco Cappellari.

“Mar Rosso” e “Mar Rosso – Corso fotografia subacquea”, dal 6 al 14 giugno. Andare in vacanza e nello stesso tempo imparare ad usare al meglio la propria macchina fotografica. È proprio ciò che questo corso fotografico dalle caratteristiche uniche ed interessanti propone a chi ama il mare e la fotografia, anche subacquea. Grazie alla formula Full Inclusive infatti saranno a disposizione dei partecipanti tutti i servizi del resort in cui si pernotta e, in più, si avrà la possibilità di partecipare ad un corso fotografico articolato su sessioni giornaliere in aula oppure ad un corso di fotografia subacquea. A cura di Fabio Blanco e Carlo Pinasco.

“Il mosaico del Kenya”, dal 14 al 23 giugno. Il Kenya è un paese straordinario, un incanto per gli occhi e per il cuore, dove la natura è padrona e la gente cordiale ed accogliente. Solo qui si può scoprire la vera essenza dell’Africa. Partecipando alla realizzazione della campagna pubblicitaria europea per l’Ente del Turismo del Kenya, Franco Cappellari ha affinato tecniche e modalità che trasmetterà a chi salirà con lui sul fuoristrada 4×4 in questo workshop Nikon School.

“Namibia”, dal 15 al 29 giugno. Un’intensa ed affascinante immersione nei suggestivi paesaggi Africani ed in una delle sue culture più antiche, quella Boscimana, faranno vivere ai partecipanti un’indimenticabile esperienza. L’incessante susseguirsi degli scenari più avvincenti dell’Africa australe della Namibia rappresenterà una continua sfida per i fotografi, che saranno accompagnati da Fabio Blanco e Carlo Pinasco.

“Islanda estate 2014”, dal 24 giugno al 5 luglio. L’Islanda da sempre ispira i viaggiatori, attratti dalle tante e diverse realtà naturali. Ostile ma anche dolce ed accogliente, disegnata da luci di rara bellezza, l’Islanda deve essere scoperta e percorsa “on the road”. Fotografarla è emozionante. Questo viaggio nasce con lo scopo di poter esplorare gli angoli più o meno remoti della terra del ghiaccio. Dalla costa e dai verdi fiordi occidentali fino ai paesaggi lunari e misteriosi di Askja. Un viaggio che proseguirà alla scoperta dei laghi, delle cascate imponenti e spettacolari, delle pulcinella di mare (Puffin) e dei tanti paesaggi mozzafiato che la luce islandese disegnerà. A cura di Elisabetta Rosso.

Per maggiori informazioni e per i programmi dettagliati: http://nikonschool.it

Sempre sul fronte della fotografia e assoluitamente utile per questo tipo di viaggi segnaliamo il nuovo Zaino Active II. Uno zaino ibrido, pratico, a due scomparti, della linea Advanced di Manfrotto, leader mondiale nel settore degli accessori per la fotografia.

Due scomparti separati, uno imbottito e l’altro capiente, per contenere sia oggetti personali che la propria attrezzatura fotografica. La parte superiore è ideale per riporre tutti gli oggetti personali da viaggio (potendo contare anche sullo spazio per un laptop da 17’’), quella inferiore separata e rivestita di imbottiture e divisori custodisce la macchina fotografica, lenti e i suoi accessori. Gli scomparti hanno due accessi autonomi, non c’è bisogno quindi di aprire tutta la borsa per cambiare velocemente l’obiettivo o per trovare la felpa o la torcia durante un escursione. Il rivestimento esterno idrorepellente, infine, mantiene lo zaino resistente all’umidità e alla pioggia.

Lo zaino Active II ha le dimensioni di un bagaglio a mano (controllare prima della partenza le normative delle singole compagnie aeree) e che allo stesso tempo può contenere tutto il materiale indispensabile per il viaggio; ha anche l’aggancio per inserire un treppiedi.

info: www.manfrotto.it

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Kamnik, Slovenia slow

Kamnik, a 25 Km da Lubiana,  è una rilassante cittadina slovena dolcemente adagiata nella piana di Bistrica, tra le regioni di Gorenjska e Štajerska. Abbracciata dai monti, la città è sorta lungo gli speroni meridionali delle Alpi di Kamnik-Savinja.

Nel periodo medievale, Kamnik era un prosperoso centro commerciale con la propria zecca. La città ospitava residenze di nobili famiglie europee. L’incredibile architettura, il patrimonio sacrale e le numerose leggende testimoniano ancora oggi questo celebre passato. La più famosa è la leggenda dell’incantata contessa Veronika, metà ragazza e metà serpente, che conservava il segreto tesoro di Mali grad (Castel minore).

Sul versante della vicina montagna Velika Planina troneggia la chiesa di Sveti Primož (San Primo), famosa per i ben conservati affreschi rinascimentali.

L’antica città rifiorì appena alla fine dell’Ottocento, diventando il punto d’incontro degli amanti della natura e dell’alpinismo, luogo di partenza per moltissime escursioni e trekking.

La parte più bella della città è sicuramente il centro storico con le tipiche viuzze, addobbate dalle facciate delle case in stile medievale e barocco. Dal colle cittadino, il castello Mali grad si affaccia sul le vie del centro. Tra i monumenti storici della città spiccano oltre ail castello di Stari grad, in parte in rovina, il castello Zaprice, adibito a museo, la collezione privata di Sadnikar e il Monastero francescano con una ricca collezione d’antichi libri e la Cappella del Santo Sepolcro di Plečnik.

Il percorso lungo il ruscello Kamniška Bistrica conduce all’arboreto Volčji potok, ricco di piccoli laghi nel parco in stile barocco. Si passeggia tra le svariate piantagioni di fiori e oltre 3000 varietà d’alberi e cespugli da tutto il mondo. Ad est di Kamnik s’estende la valle Tuhinjska dolina, lunga ben 25 km. Alle sorgenti delle acque curative sono sorte le Terme Snovik.

A nord di Kamnik si trova Kamniška Bistrica, in mezzo alla natura davvero intatta che attira escursionisti, alpinisti, cacciatori e pescatori. Tra le vette di Kamnik, la più visitata è Velika Planina. L’altipiano, raggiungibile in funivia, d’estate offre il piacere delle passeggiate con l’opportunità di conoscere la vita dei malgari. E’ uno degli alpeggi più antichi d’Europa, disseminato di centinaia di baite in legno dalla pianta circolare in parte ancora abitate dai malgari, dove si produce il trnic, un formaggio di latte di vaccino acido, senza siero, che prende la forma di cipolla, una volta stagionato e modellato da un attrezzo particolare chiamato pisava.

D’inverno, Velika planina è un rinomato centro sciistico.

Info: TIC Kamnik

Glavni trg 2 – +386 1 831 82 50 info@kamnik.si

www.kamnik-tourism.si  www.slovenia.info

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Polinesia easy

Centinaia di isole incantate distribuite in 5 arcipelaghi nell’Oceano Pacifico a formare la Polinesia francese nei suoi 4.167 km² di estensione. Un viaggio, quello proposto da Eden Viaggi, visitando le isole icona della Polinesia Tahiti, Moorea e Bora Bora – a contatto con paradisi da sogno e distanti da ritmi di vita e abitudini frenetiche. Tahiti con capitale Papeete, cuore pulsante della vita polinesiana, Moorea, l’isola verde e lussureggiante e, per terminare il tour  l’isola Bora Bora con le sue acque cristalline. Una buona occasione per un viaggio dall’altra parte del mondo ad un prezzo contenuto. Esiste la possibilità di estendere il tour toccando anche Taha’a con una lieve modifica del prezzo preventivato.

Tour di 8 giorni con partenze giornaliere

Marzo a partire da 2.315 euro – da aprile a maggio a partire da 2.379 euro – da giugno ad agosto a partire da 2.647 euro

Trattandosi di un viaggio individuale, le partenze sono giornaliere e gli itinerari possono essere modificati, creando così un viaggio si misura.

Per informazioni: www.edenviaggi.it e nelle migliori agenzie di viaggi

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Oetztal: Soelden e dintorni

Ice Q restaurant

Era il 1991 quando una coppia di turisti di Norimberga scovarono tra il ghiaccio, per puro caso, ai confini tra Italia e Austria, i resti di un uomo mummificato. Era un pastore  di 3300 anni fa vissuto nel periodo dell’eta del rame, che morì in quel luogo trafitto alla schiena da una freccia partita da un gruppo rivale.

Siamo tornati in quei luoghi per scoprire le bellezze e le attrazioni che questa valle offre, a oltre 20 anni dalla scoperta dell’uomo di Oetz o di Similaun, ai turisti di questo nuovo secolo.

Sölden la capitale dell’Oetztal, circondata da 250 cime di oltre tremila metri,  è una metà per tanti: sciatori, amanti dell’après ski, pattinatori, fondisti, snowboarder, escursionisti con racchette da neve e alpinisti. Qui le attività invernali partono presto. La nota località alpina ogni anno ospita ad ottobre il celebre appuntamento internazionale dell’ AUDI FIS Alpine Ski World Cup sul ghiacciaio di Rettenbach. Poi da metà novembre fino al primo di maggio le oltre 150 chilometri della località accolgono tutti gli appassionati di sci, non solo i campioni,  in strutture ed impianti di risalita modernissimi. Non a caso Sölden è stata scelta dalla squadra statunitense di sci  (Body Miller e compagni…) come località ideale per allenarsi prima dell’inizio della Coppa del Mondo.

All’area sciistica di Sölden a metà della valle di Oetz si aggiungono l’area dell’Obergurgl-Hochgurgl più a nord e la  regione sciistica di Hochoetz ad inizio valle.
Il rinomato Hotel Das Central  Alpine è il luogo ideale per soggionare da queste parti. La struttura alberghiera a  5 stelle, associata alla prestigiosa associazione Best Wellness Hotels Austria, coniuga un garbato lusso alla calda ospitalità tirolese. Il grande centro SPA, concepito  secondo i principi feng shui, è uno dei punti di forza dell’hotel.  Il centro dispone di svariate saune, bagni a vapore, whirlpools e aree relax. Dall’estate 2013 il centro wellness si è arricchito di una nuova sauna panoramica costruita in legno di cirmolo, una sauna alle erbe alpine, un nuovo hamam e una grotta del sale a raggi infrarossi. Tra i must del Das Central la cucina gourmet di Gottfried Prantl, considerato uno tra i migliori chef d’Austria premiato con il  “Toque d’Honneur”, il riconoscimento permanente Gault Millau. Il Sommelier dell’Hotel Martin Sperdin può disporre  di una cantina con oltre 30.000 etichette, una vero giacimento ricco di soprese anche per gli esperti. La scelta spazia dai forti austriaci alle etichette delle migliori cantine di tutto il mondo, invecchiati da 1 a 5 anni. Non è un caso che Il Central organizzi anche quest’anno in aprile l’evento “Wein am Berg” (il vino in vetta), un omaggio  all’arte vinicola a 3.000 metri di altitudine con degustazioni presenziate dai titolari dell’hotel assieme al sommelier.

Da non perdere a oltre tremila metri d’altezza, sulla montagna del Gaislachkogl, il nuovo ristorante Ice-Q. Una struttura di vetro e acciaio che si staglia con eleganza dal bianco della neve  che ospita un ristorante d’alta quota dove degustare il meglio dei prodotti del territorio alpino accompagnati dai migliori vini austriaci e internazionali. All’interno di Ice-Q è stata realizzata una speciale cantina dove in botti di legno si affina il Pinot 3000, una cuvée di pinot nero creata dall’unione di tre vitigni provenienti da Italia, Austria e Germania.

Längenfeld si trova nel centro della valle di Oetz, paradiso per gli  appassionati di sci di fondo fondisti ospita il celebre ” Aqua Dome” uno dei più moderni centri termali e di benessere in Europa. Non lontano da qui si trova il museo archeologico a cielo aperto della dedicato alla mummia di Oetz dove è stato ricostruito un villaggio di 3000 anni fa.

I villaggi in tipico stile tirolese di Sautens, Haiming- Ochsengarten e Oetz si trovano  all’ingresso della valle, qui si possono organizzare gite in carrozza a cavallo sulla neve ed escursioni in slittino o racchette da neve.

Info: www.oetztal.comwww.central-soelden.atwww.aqua-dome.at

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Vacanze con charme nei masi altoatesini

La vacanza diversamente lussuosa e alternativa? Lontano dal caos in un maso altoatesino in appartamenti arredati con materiali naturali. Al maso Gallo Rosso Tiefentalhof a Tesido/ Monguelfo, in Val Pusteria, il lusso è ammirare dozzina di cime dolomitiche, circondati da un’atmosfera idilliaca. Il maso, situato vicino a Plan de Corones, è permeato da un alone del fascino antico, rivisitato in chiave moderna. La colazione è servita nella tipica stube, con tanti prodotti freschi e il pane biologico, consegnato di prima mattina dal fornaio. La sera, su richiesta, la famiglia contadina organizza speciali serate culinarie tipiche altoatesine, per assaporare il territorio da tutti i punti di vista. Nelle vicinanze del maso si trova anche un impianto sciistico con scuola sci per famiglie. E se le giornate sulle piste sono troppo brevi, a Tesido c’è un’offerta particolare: la sciata notturna sulla pista illuminata del Guggenberg. L‘area vacanze Val Casies-Monguelfo-Tesido fa parte del più grande carosello di sci da fondo d‘Europa – il DolomitiNordicSki. L‘ampia, soleggiata vallata della Val Casies è adatta per praticare lo sci da fondo, con oltre 40 km di piste.

Via dalla folla anche al maso Gallo Rosso Huberhof di Villandro, dotato di appartamenti nuovi, costruiti in maniera tradizionale ma secondo i criteri dell’edilizia biologica. Al maso, situato a 880 m di altitudine si possono affittare gratuitamente slittini, racchette da neve e sci di fondo. I contadini organizzano escursioni guidate e preparano merende gourmet, con marmellate di mele, pere, albicocche, ribes, more, lamponi, prugne, mirtilli rossi. Al maso si possono trovare succhi e sciroppi tra cui quello di olivello spinoso o di sambuco, succo di mela, lampone e ribes. Ma è il pane, la vera specialità del maso: si può assistere alla sua preparazione che avviene utilizzando solo farine di farro biologico, segale, orzo, avena e miglio; viene poi arricchito con vari tipi di frutta secca (mele, prugne, pere): una base deliziosa per la colazione. Nelle immediate vicinanze del maso si estende uno degli alpeggi d’alta quota più vasti e affascinanti di tutta Europa: la rinomata Alpe di Villandro, che si è conquistata la meritata fama di autentico paradiso dell’escursionismo e dello sci di fondo.

Al maso Gallo Rosso Grossploner a Luson, in posizione tranquilla ed isolata, il lusso è una manciata di vita contadina, nel vero senso della parola. Gli ospiti infatti possono collaborare al maso e svolgere alcune mansioni per vivere l’esperienza del contatto diretto con la natura e partecipare, con mano, ai lavori quotidiani. I contadini preparano il cestino della colazione, ricco di prodotti freschi, provenienti dal maso. La stufa a legna, presente in uno dei due appartamenti, rende l’atmosfera ancora più accogliente. Al maso, ci si diverte anche impastando il pane: insieme ai contadini si impara a impastare le diverse farine e a cuocere nel forno a legna le diverse pagnotte.

Info e prenotazioni:

Gallo Rosso Tel. 0471-999308 – www.gallorosso.it

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Australian Open

Chi alzerà il trofeo del primo slam di tennis del 2014? Il solito Novak Djokovic? o a Melbourne ci saranno sorprese? Questa storico torneo, che si terrà dal 13 al 26 gennaio,  è una grossa occasione per un viaggio nel Victoria, bellissimo Stato australiano.

Melbourne ogni anno ospita numerosi eventi sportivi internazionali: oltre agli Australian Open Tennis Championship ci sono anche gli Australian Motorcycle Grand Prix di moto Gp, il Gran Premio d’Australia di F1 , la corsa equestre Spring Racing Carnival e l’Australian Football League Grand Final, la finale dei campionati australiani di football americano. Il Victoria è un  punto di riferimento per i grandi eventi sportivi perché è prima di tutto meta degli appassionati di sport che qui trovano tanti spunti per trascorrere il tempo all’aria aperta.

A piedi lungo l’oceano e tra le montagne

Per assaporare lo straordinario scenario della Great Ocean Road dall’alto, la scelta migliore è quella di abbandonare l’auto e percorrere a piedi i sentieri della Great Ocean Walk: ci sono itinerari per tutti i gusti e per tutti i gradi di preparazione, dalle poche ore di camminata fino ai percorsi di una settimana. Lungo il tracciato si trovano distese di sabbia, come ad Apollo Bay, e numerose specie animali tipiche dell’habitat del Victoria, come la colonia di 1000 pinguini,  o gli aironi, i falchi pellegrini e i koala.

Great Ocean Walk

Il Wilsons Promontory National Park, a circa 200 km da Melbourne, ha un circuito che racchiude le maggiori attrazioni di uno dei parchi più famosi dello Stato. Il percorso più famoso e completo è quello della Great Prom Walk che si articola da due differenti punti di partenza: il grado di allenamento richiesto è comunque abbastanza alto, considerando che la lunghezza media dei percorsi è di una trentina di chilometri, ma ci sono anche percorsi più brevi con diversi tratti nella foresta e pause in alcuni luoghi suggestivi come la piccola baia di Waterloo.

Melbourne by bike

In città, cosa c’è di meglio che inforcare la bici (con il bike sharing) per calarsi nell’atmosfera di Melbourne e vivere davvero un’esperienza local? Sfrecciando lungo la Capital City Trail si attraversano alcuni dei punti principali della città, sulla pista che collega il centro di Southbank, si  segue il corso del fiume Yarra fiancheggiando il Victoria Arts Centre e i Royal Botanic Gardens, per poi proseguire fino allo zoo di Melbourne.

Le mille vie dell’High Country

La regione dell’High Country nella parte nord-est del Victoria offre tanti percorsi per i ciclisti, anche con tour a tema per chi vuole scoprire le bontà gastronomiche del luogo. Si può scegliere tra numerose opzioni, come i percorsi tra le vigne e le coltivazioni di orchidee lungo le valli di Milawa, lungo la Prosecco Road, oppure quelli per i più allenati in pendenza, come quello che collega la cittadina di Myrtleford, sulla Great Alpine Road, al lago Buffalo, risalendo la valle sul versante del monte omonimo.

High Country

Le Alpi del Victoria sono anche il luogo perfetto anche per cimentarsi nell’arrampicata. Lo stesso Monte Buffalo è la mecca degli arrampicatori: il blocco di roccia che sorge dalla superficie di granito liscio della montagna offre percorsi per i più esperti ma anche per i “beginners”. Il monte dà il nome ad uno dei parchi nazionali più antichi del Victoria, il Mount Buffalo National Park e ospita numerose specie animali (wallabies, wombat, opossum e molti altri) che non è difficile avvistare.

Risalendo i Grampians

La catena montuosa dei Grampians è la meta ideale per gli amanti della montagna e dell’arrampicata in particolare. Il Monte Arapiles è infatti riconosciuto come uno dei siti migliori al mondo per questo sport: con oltre 2000 risalite, offre diversi livelli di difficoltà e lo scenario che si staglia alla vista abbraccia l’intera vallata.

Info:

www.ausopen.com

www.ambito5.com

Tourism Victoria – www.visitmelbourne.com/it – https://www.facebook.com/TourismVictoriaItalia

Per raggiungere l’Australia  interessanti le offerte di Etihad Airways da Malpensa a Melbourne.

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La collezione Fernet Branca

Un pezzo di storia di Milano raccontata da un’azienda che ha da sempre un legame indissolubile con la città meneghina. Un museo aziendale, poco noto ai molti, lungo la circonvallazione esterna di Milano, ricco di sorprese e di rarità.
Ospitata nello storico stabilimento (tuttora attivo) di Milano, in via Resegone 2, la collezione occupa una superficie di oltre 1.000 mq, ed è frutto di dieci anni di selezione, catalogazione e allestimento. Il risultato è un’emozionante raccolta di materiali iconografici (insegne storiche, fotografie in bianco e nero, campagne pubblicitarie), poster firmati dai più rinomati cartellonisti (come quello di Metlicovitz con il suo soggetto dell’aquila che afferra il globo) e bozzetti di campagne di comunicazione dagli anni venti agli anni ottanta. A questi materiali si aggiungono mortai, alambicchi e distillatori: tutto nella magica atmosfera creata dagli aromi delle erbe e delle spezie utilizzate in produzione.
Fondata oltre 168 anni fa a Milano, la Fernet-Branca  è da sempre controllata e guidata dalla famiglia Branca, oggi giunta alla quinta generazione. Tutto iniziò nel 1845, grazie a Bernardino Branca e all’abate Fernet, che inventarono l’amaro diventato famoso in tutto il mondo: il Fernet-Branca. La sua formula unica e segreta è stata tramandata sino ad oggi rimasta immutata nel tempo. La Fratelli Branca è stata pioniera nella creazione di un amaro contenente erbe e radici provenienti da tutti i continenti ed esportato un tutto il mondo. Argentina (dove viene miscelato con la Cola), U.S.A e Australia sono tra più grandi consumatori del Fernet.
In “Novare Serbando” l’azienda ha trovato il leitmotiv della sua crescita, impostata sulla qualità e innovazione nel rispetto della tradizione. Una crescita che dal Fernet-Branca è passata attraverso la creazione dei prodotti storici dell’azienda, Stravecchio Branca e Brancamenta, sino all’ampliamento del portafoglio che include oggi vino e wodka.  L’azienda che guarda anche la futuro ha da poco lanciato un concorso attraverso un mini sitowww.sopratuttonoi.it per promuovere valori quali amicizia, amore e libertà invitando il pubblico a creare un messaggio, un pensiero speciale da regalare alla persona più importante. Si può scegliere un tema fra amore, amicizia e libertà, creare il proprio messaggio (un video, una e-card preimpostata) e inviarlo alla persona amata o all’amico di sempre.
Al termine verranno estratti tre vincitori, uno per tema, che si aggiudicheranno un cofanetto Boscolo Eco-Charme per trascorrere un weekend per due persone nei migliori centri benessere, oltre a un voucher del valore di 1.000 euro da spendere nel mondo Boscolo Tours.  Fernet-Branca, contestualmente al lancio dell’iniziativa, celebra le festività con una confezione speciale per il celebre amaro: tre raffinate latte in differenti fasce cromatiche con una nuova e colorata grafica modernista che si ispira ad una reinterpretazione della tradizione del cubismo, tra Braque e Picasso.
Ma proprio i tratti spigolosi e secchi dei disegni evocano volutamente anche una tradizione più antica, quella delle vetrate medievali del Duomo di Milano, che hanno ispirato i nuovi pack per la luminosità coloristica delle superfici smaltate.
Museo Collezione Branca: via Resegone 2 – Milano, aperto lunedì, mercoledì e venerdì alle 10.00 e alle 15.00, su prenotazione o invito,  gruppi di massimo 25 persone. Visite guidate in italiano e inglese (su richiesta). Per prenotazioni: collezione@branca.it Tel.02 8513970 – Fax.0286971966
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Capodanno a Dublino con Strypes e Madness

Quest’anno Dublino impazzirà o sarà – per dirlo in lingua originale- “mad”….letteralmente. I Madness, infatti, giganti dello ska e re dello swing saranno la principale attrazione di un epico veglione, pronti a trasformare la città in un’enorme House of Fun per unire la musica degli anni ’80 a quella del nuovo secolo.  Non ci sono mezzi termini, Dublino è una città rock. E, a tempo di rock, il Countdown Concert del NYE 2014 catapulterà Dublino nel Nuovo Anno.
Quest’anno i The Strypes, nativi della contea di Cavan, dopo aver letteralmente scosso Glastonbury, si sono aggiudicati uno spazio nel panorama musicale mondiale e si uniranno ai Madness per garantire lo stesso risultato. Insieme ai Madness e ai The Strypes, il Countdown Concert vedrà la partecipazione di Ryan Sheridan, musicista che ha preso d’assalto la scena musicale irlandese e internazionale. Fresco del primo posto nelle classifiche tedesche di Itunes, i suoi ritmi sincopati non potranno non coinvolgere la platea .
Fra gli appuntamenti importanti del NYE, non c’è solo la musica. Il 31 dicembre infatti, un magico evento si svolgerà per le vie della Fair City: la People’s Procession of Light.
La città risplenderà quando centinaia di partecipanti ed artisti illumineranno Dublino con abbaglianti giochi di luce. L’evento gratuito, accompagnato da musica e danze e perfetto per le famiglie, sarà l’introduzione ideale al NYE irlandese.
Quando, il 1 gennaio 2014, il sole del mattino splenderà sulla città di Dublino, le feste non saranno finite.  Si potrà cominciare il 2014 con The Big Brunch: la Meeting House Square di Temple Bar si presenterà sotto le vesti di un delizioso mercato gastronomico, animato da tanti simpatici intrattenimenti, dove trovare tutto ciò di cui avete bisogno per recuperare tono e vigore dopo la grande nottata appena trascorsa. Inclusa la medicina contro i postumi delle ore piccole: le danza tradizionale irlandese! E già! Perchè la Meeting House Square si trasformerà, poi, in sala da ballo per un Giant Ceili, completo di musicisti tradizionali irlandesi.
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